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La vita spericolata di Tino Asprilla

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Gran velocità, andatura un po’ cascante, senso del gol, e capriola alla Oba Oba Martins dopo ogni rete. Basta dire questo  e la mente ci riporta subito a Faustino Asprilla, attaccante colombiano che contribuì a fare il grande ilParma dei primi anni novanta.

Il club emiliano lo preleva nel 1992 dal Nacional Medellin, il club che dominava in quel periodo il calcio colombiano. Era il Parma dei miracoli, allenato da Nevio Scala, che dopo appena due anni di Serie A aveva già messo in bacheca una Coppa Italia. La prima stagione di Tino viene ricordata soprattutto per il gol su punizione segnato al Milan a San Siro il 21 marzo 1993. Una rete che interrompe lo storico record di 58 risultati utili consecutivi dell’armata di Capello.
La coppia d’attacco Melli-Asprilla realizza anche un’altra impresa: la conquista della Coppa delle Coppe nel 1993. Nella semifinale disputata al Vicente Calderon contro l’Atletico Madrid, Asprilla mette a segno una doppietta. La sua prima esperienza a Parma si chiude nel 1995. L’anno dopo è al Newcastle dove resta per due anni. Nel 1998 fa di nuovo ritorno al Parma ma i livelli raggiunti anni prima sono ormai un ricordo. Gli ultimi anni di carriera sono un peregrinare per il Sudamerica: gioca prima in Brasile, poi Messico, Colombia, Cile e infine Argentina. Il 6 giugno 2009 dà ufficialmente l’addio a calcio(anche se non giocava più già dal 2004) presentandosi allo stadio di Medellin in frac e limousine.

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Ma parlare solo di Faustino Asprilla calciatore è riduttivo. Il colombiano è infatti più noto per le sue follie fuori dal campo che per i virtuosismi nel rettangolo di gioco.
Il Parma ne ha un assaggio quando, dopo la semifinale di Coppa delle Coppe, l’attaccante torna in Italia con un misterioso infortunio forse procurato in una rissa, o ancora quando rischia l’arresto per aver esploso colpi di pistola durante il veglione di Capodanno, proprio alla vigilia di una delicata sfida di campionato contro la Juve. Ed è proprio l’insana passione per le armi a causargli numerosi problemi. Qualche anno più tardi l’attaccante, allora in forza all’ Universitad de Chile, si presenta sul campo di allenamento con una pistola in mano e comincia a sparare all’impazzata mettendo in fuga compagni e staff tecnico. Un modo ‘per spronare la squadra’, la sua singolare giustificazione. Non contento anni dopo spara 29 colpi di pistola contro un posto di blocco in Colombia finendo in galera.

Ma la leggenda  di Tino non è completa senza menzionare le sue doti da tombeur de femmes. Tra le sue fiamme ai tempi del Parma anche la sexy star Petra Scharbach per la quale, si favoleggia, abbia lasciato la moglie.
Spregiudicato e sicuro di sé Asprilla si è anche più volte divertito a posare senza veli. L’ultima volta per una rivista colombiana per soli uomini con una foglia di fico a coprire le nudità. Del resto per un ‘superdotato’ come lui, stando a quanto riferito daBuffon suo ex compagno di spogliatoio, mostrarsi come mamma l’ha fatto non deve essere un problema.

Oggi l’ex Parma ha 42 anni,  si occupa di scuole calcio per bambini nel suo Paese e sogna di entrare in politica. Ma, ne siamo certi, continuerà a riempire le pagine di cronaca nera e rosa di tutto il mondo ancora per molto tempo.

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Nato a Napoli nel giugno del '78, abbandona le arti per amore del vile denaro e si laurea in economia aziendale; diventa commercialista e si pente poco dopo. Fonda delle aziende tra cui la Odd Creative, è dirigente di una squadra di calcio, odia le cipolle e la stupidità in genere, ama in maniera smodata la frase: liscio come l'olio.

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