Fumetti: il grande ritorno di Charlie Hebdo

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Torna in edicola il nuovo numero di Charlie Hebdo, che uscirà il prossimo 25 Febbraio. Il settimanale francese ha registrato un incredibile boom degli abbonamenti dallo scorso 7 Gennaio, giorno dell’attacco terroristico.  Viene chiamato effetto Streisand, in onore della grande Barbra che, nel 2003, intentò un’azione legale nei confronti del sito Pictopia allo scopo di farvi rimuovere le immagini della sua villa a Malibù. Su Wikipedia è definito come “un fenomeno mediatico per il quale un tentativo di censurare o rimuovere un’informazione ne provoca, contrariamente alle attese, l’ampia pubblicizzazione”. Ed è precisamente ciò che è successo alla rivista Charlie Hebdo, che il prossimo mercoledì 25 Febbraio farà uscire il numero 1179, il secondo dal triste attentato dello scorso 7 Gennaio. Il primo numero dalla strage è invece uscito lo scorso 14 Gennaio, con una tiratura di 7 milioni di copie e tradotto in 16 lingue.

Il numero di abbonati infatti, prima del giorno dell’attentato dei fondamentalisti islamici, si aggirava attorno alle 10.000 persone. Oggi, prima ancora dell’uscita ufficiale del primo numero dopo quei tragici eventi, se ne contano circa 220.000. Praticamente il 2.200% in più. Lungi dal voler speculare finanziariamente sulla morte di quei dodici martiri, ma è un fatto che l’intento degli estremisti islamici di “punire” i contenuti satirici che caratterizzavano l’anima di Charlie Hebdo, abbia di fatto prodotto l’effetto opposto, facendo salire il settimanale francese alla ribalta delle cronache internazionali, e fornendogli una straordinaria opera pubblicitaria. I numeri d’altronde, non mentono.

 Il nuovo direttore di Charlie Hebdo, conosciuto con lo pseudonimo di Riss (vero nome Laurent Sourisseau), ha dichiarato che la rivista è tuttora alla ricerca dinuovi vignettisti, raccontando che sono in molti ad aver ritirato la loro collaborazione in seguito all’attentato terroristico, pertanto ogni aiuto sarà ben accetto. La nuova sede è stata donata alla nuova redazione dal comune di Parigi, mentre grazie alle numerose donazioni pervenute in seguito alla tragedia, il gruppo ha accumulato anche un notevole capitale economico, che lo stesso Sourisseau ha stimato in più di 30 milioni di euro. Una somma davvero enorme per ripartire alla grande. Insomma, se lo scopo dei terroristi islamici era quello di mettere un bavaglio alla satira ed alla libera espressione, a conti fatti hanno invece solamente fornito a Charlie Hebdo un enorme megafono, con il quale farsi sentire ancora più di prima.
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