Libri: Guida galattica per autostoppisti

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Un invito in copertina così rassicurante non può che spingerti a prendere tra le mani questo libro dal nome particolare : e diciamolo NE VALE LA PENA.



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DON’T PANIC! NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO!

Guida galattica per autostoppisti è tra i più intelligenti, divertenti ed assurdi libri mai scritti per “mantenere la razza umana con i piedi ben piantati a terra!”. Che non siamo soli nell’universo è ormai riconosciuto ed assodato da scienziati e meno scienziati, essere consapevoli di essere solo un puntino infinitesimale nell’immensità dell’universo che può e viene spazzato via all’occorrenza è ben altra storia.

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Il romanzo narra di un certo Arthur Dent, il quale si sveglia una mattina e scopre che fuori casa sua ci sono delle grandi ruspe gialle. Sono venute per abbattere la sua casa, che si trova proprio nel posto dove dovrà sorgere una autostrada. Ford Prefect, suo amico, lo convince ad abbandonarla perché, in ogni caso anche la Terra tra poche ore subirà lo stesso destino. Pare proprio che il pianeta si trovi esattamente nel luogo dove sorgerà un’autostrada interspaziale. Nonostante lo scetticismo e lo sgomento iniziale di Arthur, che con i suoi simili non si è mai sentito propriamente a suo agio, finisce per credere all’amico Ford Perfect che scopre non essere umano, ma un alieno del pianeta Betelgeuse che si sta occupando di aggiornare “Guida galattica per gli autostoppisti” ovvero l’enciclopedia galattica più completa esistente. I loro vagabondaggi spaziali li porteranno ad incontrare esseri alieni dalle caratteristiche più strane e inimmaginabili, come i Vogon, alieni antipatici ed irascibili burocrati con un’insana tendenza a scrivere orribili poesie; Arthur scoprirà come i confini di quello che è stato il suo pianeta non sono stati definiti da anni di glaciazioni, ma da uno strano ometto che vive in un pianeta creduto scomparso.

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Douglas nel lontano 1979 (anno di pubblicazione del libro) è stato in grado di descrivere con dovizia di particolari oggetti e dispositivi elettronici anticipando in modo assolutamente avanguardista tutte le innovazioni tecnologiche che utilizziamo giornalmente e come l’uomo si rapporti ad esse (ci definisce schiavi delle macchine). Agli occhi degli “alieni” il popolo terrestre appare come “un pianeta di menefreghisti” e ancora “una forma di vita così primitiva da credere ancora che gli orologi da polso digitali siano un’ottima invenzione“ ;  un popolo che non si rende conto di essere sul proprio pianeta la terza forma di vita per intelligenza, prima ci sono i topi e gli adorabili delfini che provano in tutti i modi ad avvertire i disattenti umani della fine!

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Il libro con ironia, proponendo scenari assurdi ed inverosimili spinge alla riflessione su come l’uomo vive veramente la Terra…ci vorrebbe un’Enciclopedia spieghi come farlo nel modo giusto e questa di Douglas con le sue divertenti spiegazioni delle usanze umane potrebbe veramente essere un punto di partenza.

Questo pianeta ha –– o piuttosto aveva –– un problema, che era questo: la maggior parte della gente che ci vive era scontenta per la maggior parte del tempo. Furono suggerite molte soluzioni per questo problema, ma gran parte di esse erano basate sui movimenti di piccoli pezzi verdi di carta, il che è bizzarro, dato che, tutto considerato, non erano i piccoli pezzi verdi di carta ad essere scontenti.

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NDR: ricordate la risposta a TUTTO è 42!!!

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