Rino Gaetano: 34 anni dalla morte, ancora avvolta nel mistero.

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E’ il 2 giugno del 1981, sono all’incirca le 4 del mattino, un trentenne Rino Gaetano sta tornando a casa a bordo della sua auto, dopo aver passato una serata nei locali romani. Sta percorrendo via Nomentana quando, a livello dell’incrocio di via Carlo Fea, cade con la testa sul volante, l’auto sbanda e invade la corsia opposta dove sopraggiunge un camion. L’impatto è inevitabile. Rino batte violentemente la testa contro il vetro e perde i sensi…

Alt! Facciamo un piccolo passo indietro di 5 mesi. E’ l’8 gennaio, un fuoristrada contromano spinge una Volvo contro il guard rail distruggendola completamente. Alla guida di quell’auto c’è Rino Gaetano che esce miracolosamente illeso dall’incidente.

Ora facciamone un altro di passo indietro: questa volta lungo ben undici anni. E’ il 1970 quando il cantautore di origini calabresi scrive un brano rimasto per molti anni inedito: La ballata di Renzo. La canzone narra di un ragazzo, Renzo, che muore investito da un’auto mentre i suoi amici sono al bar. Ma non finisce qui, leggete attentamente queste strofe estratte dal testo e non dimenticatele:

« La strada era buia, s’andò al S. Camillo
e lì non l’accettarono forse per l’orario,
si pregò tutti i santi ma s’andò al S. GiovanniRino Gaetano
e lì non lo vollero per lo sciopero.

Con l’alba, le prime luci, si andò al Policlinico
ma lo si mandò via perché mancava il vicecapo»

Ritorniamo con il nostro racconto alla tragica notte del 2 giugno 1981. Rino Gaetano, dopo l’incidente, viene trasportato dall’ambulanza al Policlinico Umberto I. Il cantautore giunge qui in stato di coma, con un frattura alla base cranica, varie ferite a livello della fronte, una frattura molare destra e una sospetta frattura allo sterno. Tuttavia, il Policlinico, non avendo un reparto di traumatologia cranica, non può accoglierlo.

A questo punto inizia una disperata corsa contro il tempo per trasferire il prima possibile Rino Gaetano in un ospedale meglio attrezzato. Vengono contattati telefonicamente il San Giovanni, il San Camillo, il CTO della Garbatella, il Policlinico Gemelli e il San Filippo Neri, ma, misteriosamente, nessuno di questi ha un posto disponibile. Abbandonato a se stesso, senza cure adeguate, il cantautore calabrese esala l’ultimo respiro alle 6 del mattino.

Drammaticamente profetiche le parole de “La ballata di Renzo”: i tre ospedali che respingono il protagonista della canzone sono gli stessi che respingono Rino Gaetano quella tragica notte. Possibile si tratti solo di una incredibile coincidenza e di un beffardo scherzo del destino? Per molti non è così. La tesi (non ufficiale) più famosa sulla misteriosa morte del cantautore è quella dell’avvocato Bruno Mautone. In un suo libro egli afferma che Rino Gaetano sia stato ucciso dalla Massoneria. Gli elementi che l’avvocato porta a sostegno delle sue tesi sono talune presunte accuse velate ai massoni nelle canzoni di Gaetano e le sospette circostanze della morte del cantautore (anche l’avvocato traccia un parallelo con la canzone “La ballata di Renzo”).

Possibile che i poteri forti abbiano voluto tappare la bocca per sempre a Rino Gaetano uccidendolo? Possibile che abbiano voluto spezzare sul nascere i suoi sogni d’anarchia? Forse non lo sapremo mai.

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