I 10 tormentoni estivi più indimenticabili di sempre.
L’estate 2015 si trova già ben oltre il giro di boa e si può dire ormai orfana: sì, orfana di un vero e proprio tormentone estivo che si rispetti. Intendiamoci, non che quelli del passato siano stati tutti rispettabili e stimabili, ma erano pur sempre tormentoni, di quelli che si fissano nel cervello e non se ne vanno più. Di quelli che ti ritrovi a canticchiare ovunque ed in qualsiasi momento della giornata, senza sapere perché. Di quelli che, a settembre, richiedono un percorso di disintossicazione e riabilitazione per andar via.
Se la bella stagione è di chi balla, canta e si diverte, quest’anno la mancanza di una colonna sonora che fosse onnipresente e onnipotente si è avvertita. Come avranno fatto i villaggi turistici a trovare una sigla adatta? Come avranno fatto le radio a decidere quale pezzo passare in maniera ossessivo-compulsiva?
Tanti piccoli pezzi frequenti non fanno un singolo tormentone. Dai ritmi a metà tra l’Oriente e l’Occidente, ‘Lean On‘, brano dei Major Lazer in collaborazione con il francese Dj Snake, rientra tra i papabili, o meglio, tra i tormentabili. Ma il grado di ‘ballabilità’ è davvero sufficiente a metter su uno stacchetto degno delle peggiori settimane di ferragosto in all inclusive?
Stesso discorso vale per ‘Cheerleader‘, di Omi: dominatrice indiscussa delle classifiche internazionali, il fusion tra ispanico e tropicale non funziona poi così bene da mandare in tilt le menti più elevate della generazione odierna.
Ma voi, i tormentoni degli anni passati, ve li ricordate? I nostalgici preparino i Kleenex, ché dai ricordi non si scappa.
Inutile citare i vari ‘Ai se eu te pego’ e ‘Balada boa’ (sì, avete capito, quella che fa “Ceccerececce Ceccerececceccé”, pressappoco per tutta la durata del pezzo). Scaviamo più a fondo nel baule delle estati che furono. Ecco i titoli dei tormentoni più indimenticabili di sempre.
1) The Rhythm of the Night – Corona (1993) Chi di voi non la ascolta ancora oggi? I magici anni ’90 regalano qualche soddisfazione e un tormentone di classe.
2) Macarena – Los del Rio (1994) In ogni singola nota e in ogni parola del testo, c’è impresso il dna del tormentone. Nel video, c’è già un tutorial del balletto. Cosa volete di più? Un tormentone fatto e confezionato.
3) Barbie Girl – Aqua (1997) Frivolezza e colori in un mix di ironia. Poesia.
4) Vamos a bailar – Paola e Chiara (2000) La risposta italiana alle Spice Girls, Paola e Chiara hanno fatto sognare parecchi adolescenti e non. Un kitsch che commuove.
5) Aserejé – Las Ketchup (2002) Nessuno ha mai capito il vero significato della canzone, e soprattutto se ne avesse uno. Che fine abbiano fatto la mora, la bionda e la rossa che la cantavano? Un mistero ancora tutto da risolvere.
6) Dragostea din tei – Haiducii (2004) Sì, questa invece l’avevamo capita tutti.
7) Tre parole – Valeria Rossi (2001) Meglio nota come “Sole, cuore, amore”, era scritta in una lingua conosciuta. Il significato, però, non è ugualmente pervenuto. Sarà per questo che era così amata.
8) La canzone del capitano – Dj Francesco (2003) Francesco Facchinetti, figlio d’arte, tenta la strada della musica. Poi si pente, ma ormai il danno è fatto. Quando parte il pezzo, qualcuno ancora oggi mette di istinto una mano su un occhio a mo’ di benda, diciamolo.
9) Chihuahua – Dj Bobo (2003) Una meteora che si contende il titolo dell’estate 2003, amata e odiata come solo un tormentone può essere.
10) Waka waka – Shakira (2010) Nuova decade, nuovi tormentoni. Complici i mondiali di calcio in Sudafrica, anche i balbuzienti hanno imparato a dire senza problemi “Tsaminamina he-he! Waka waka hee hee! Tsaminamina tsangaleua anaua-ah ah!”. Non c’è che dire, miracolosa.