“1984” Orwell oracolo della società moderna.

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SHOCK. E’ l’unica parola che si può avvicinare alla sensazione provata quando gli occhi hanno smesso di leggere l’ultima parola dell’ultima riga di 1984, patrimonio della cultura mondiale scritto da Orwell.

Big-Bro

Leggo abbastanza, anche se non si legge mai abbastanza, e ci sono stati nel corso del mio cammino letterario libri che mi hanno resa felice, spaventata, intristita, sorpresa, emozionata; spesso tali emozioni erano legate al periodo in cui avevo letto questo o quel libro. Ho riletto “1984″ più e più volte nel corso degli anni e niente è riuscito a scalfire quella sensazione di shock, nemmeno il conoscerne la fine.

Contestualizzare. I tempi odierni ci portano ad evidenziare spesso la costante “attualità” del romanzo tanto che spesso il periodo storico in cui è stato scritto passa in secondo piano.

George Orwell ( pseudonimo di Eric Arthur Blair ) scrive “1984″ all’indomani della Seconda Guerra Mondiale ( precisamente nel 1948, pare che il titolo sia appunto dovuto dall’inversione delle ultime 2 cifre dell’anno di stesura ) , quando ogni ideale politico-sociale era esploso insieme alla bomba atomica, quando la parola d’ordine era ricostruzione, quando la luce in fondo al tunnel si intravedeva appena. Da un punto di vista puramente letterario viene considerato come il romanzo DISTOPICO per eccellenza, quindi è semplice capire l’ambientazione futuristica, la descrizione in una società fittizia e l’estremizzazione dei sentimenti negativi come espressione del profondo senso di pessimismo che colpì i letterati dell’epoca.

“lo colpì il fatto che ciò che veramente caratterizzava la vita moderna non era tanto la sua crudeltà, né il generale senso d’insicurezza che si avvertiva, quanto quel vuoto, quell’apatia incolore.”

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Trama. La terza guerra mondiale, scoppiata poco dopo la seconda è combattuta con armi nucleari, ha portato alla formazione di tre grandi unità territoriali rette da regimi totalitari in perenne lotta tra loro: l’Oceania, l’Eurasia e l’Estasia. In Oceania, la cui capitale è una Londra degradata e fatiscente, sono in vigore i principi del Socing, il socialismo inglese, governato da un Partito unico a capo del quale si trova il Grande Fratello, personaggio che nessuno ha mai visto se non nei manifesti appesi ovunque in città. Il GF attraverso degli apparecchi televisivi presenti in ogni abitazione, osserva, spia, tiene sotto controllo tutti i cittadini al fine di rilevarne eventuali comportamenti devianti, contrari ai principi del regime, per combatterli e punirli severamente. All’apparenza tutto è concesso, nessuna legge scritta vieta un particolare tipo di comportamento. In realtà non è così. E’ vietato pensare, ricordare, vivere, e addirittura amare ( se non con il fine precipuo di procreare), è vietato provare un qualsiasi tipo di emozione che porti l’essere umano a distaccarsi dai dettami del GF. Allo scopo di rendere impossibile ogni forma di pensiero e di annullare la capacità critica degli individui, si riscrive costantemente la storia; a seconda di questa o quell’alleanza vincitori e vinti vengono posti come alleati e come nemici. Si lavora incessantemente a quella che viene definita la Neolingua, che semplifichi la terminologia, che riduca ai minimi termini il numero delle parole e semplificando i costrutti verbali, puntando dunque all’impoverimento della lingua e alla conseguente riduzione delle interazioni umane (l’analogia con la semplificazione della lingua dovuta allo smoderato utilizzo degli smartphone è quasi banale).

“Ciò che distingueva la Neolingua era il fatto che ogni anno, anziché ampliarsi, il suo lessico si restringeva. Ogni riduzione era considerata un successo perché più si riducevano le possibilità di scelta, minori erano le tentazioni di mettersi a pensare”

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Protagonista della vicenda è Winston Smith impiegato del Partito Esterno che lavora presso il Ministero della Verità, incaricato di “correggere” i libri e gli articoli già pubblicati, cioè modificarli in modo da rendere riscontrabili e veritiere le previsioni fatte dal Partito Esterno. Ha il compito di modificare la storia scritta, contribuendo così ad alimentare la fama di infallibilità del Partito stesso. Apparentemente è un tipo malleabile, ma Winston in realtà non riesce ad adeguare la propria mente al bipensiero, come valvola di sfogo incomincia a scrivere su di un diario i suoi  veri sentimenti nei confronti del regime. La sua vita cambia radicalmente quando un giorno, durante una manifestazione di due minuti d’odio a Piazza della Vittoria diretti contro un oppositore del Grande Fratello, incontra Julia, una giovane ventiseienne che come lui si adatta al regime solo per necessità. Il Grande Fratello obbliga la popolazione alla castità, l’unico scopo per cui è possibile accoppiarsi è la procreazione, e anche in quel caso tutto deve avvenire sotto l’occhio vigile della telecamera; così Julia ci spiega il perché della castità: 

“Quando fai l’amore, spendi energia; e dopo ti senti felice e non te ne frega più di niente. Loro non possono tollerare che ci si senta in questo modo. Loro vogliono che si bruci l’energia continuamente, senza interruzione. Se sei felice e soddisfatto dentro di te, che te ne frega del Grande Fratello e del Piano Triennale, e dei Due Minuti di Odio, e di tutto il resto di quelle loro porcate?”

Come l’amore, così non poteva mancare il tradimento in questa storia. Wiston non è appagato di confidare i suoi pensieri esclusivamente al suo diario e pone la sua fiducia in O’Brien, importante funzionario del Partito, a cui non teme di confidare la sua volontà di rovesciare il sistema, a cui chiede consiglio e aiuto; ma che non esita a mettere i funzionari del Ministero dell’Amore ( pratico di torture) sulle tracce dei due amanti. Possiamo dire che la storia si evolve in tre grandi blocchi: nel primo Smith prende coscienza del suo rifiuto per il Grande Fratello, nel secondo si racconta la storia d’amore tra Winston e Julia, nell’ultimo, infine, vengono raccontate le torture fisiche e psicologiche subite dai due amanti e la loro successiva conversione attraverso la sottile depravazione del Socing.

“La guerra è pace. L’ignoranza è un bene. La libertà è essere schiavi”

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Il racconto si chiude come nessuno si aspetta, ma come tutti dovevano immaginare SENZA SPERANZA. Winston e Julia sono completamente annientati dalla volontà del Grande Fratello, si tradiscono a vicenda, dimenticano qualsiasi sentimento che ci potesse essere tra loro.

“Alzò lo sguardo verso quel volto enorme. Ci aveva messo quarant’anni per capire il sorriso che si celava dietro quei baffi neri. Che crudele, vana inettitudine! Quale volontario e ostinato esilio da quel petto amoroso! Due lacrime maleodoranti di gin gli sgocciolarono ai lati del naso. Ma tutto era a posto adesso, tutto era a posto, la lotta era finita. Era riuscito a trionfare su se stesso. Ora amava il Grande Fratello. “

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L’analisi orwelliana è chiaramente un’esplicita condanna verso ogni forma di totalitarismo, Orwell era profondamente deluso dalla piega che aveva preso lo stalinismo, ed è per questo che è facile ricondurre il GF alla figura dello statista. Orwell si erige a portavoce di tutti coloro che avevano creduto nel socialismo di Stalin e la cui speranza era crollata nel vedere quest’ultimo alleato di Hitler. Con straordinaria lungimiranza, Orwell ha poi anticipato la funzione manipolatrice che avrebbero avuto la pubblicità, la televisione e i mezzi di comunicazione in generale negli anni a venire e il cui utilizzo è “necessario” per imporre il controllo sulle masse. 1984 è un romanzo che non può essere raccontato in breve, ha la capacità di insinuarti dubbi, angosce, resta indelebile nella mente del lettore. Numerosi sono stati, nel corso degli anni, i richiami musicali, cinematografici, imprenditoriali al libro; Radiohead, Bowie, Artic Monkeys, Apple, Stephen King, V per Vendetta, GF reality show sono solo esempi di richiami al capolavoro orwelliano, d’altronde:

“THE BIG BROTHER IS WATCHING YOU”

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