Idocumenti segreti che Licio Gelli non è riuscito a portarsi nella tomba

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I DOCUMENTI SEGRETI CHE LICIO GELLI NON SI PORTERÀ PIÙ NELLA TOMBA.



Licio Gelli è morto ieri sera. Il “burattinaio”, “Belfagor”, “il venerabile”. Ovvero, Licio Gelli. L’ex gran maestro della P2. La salma di Licio Gelli sarà trasportata da villa Wanda alla chiesa della Misericordia, in pieno centro ad Arezzo. Qui sarà allestita la camera ardente, i funerali si svolgeranno domani a Pistoia alle 15.00. Gelli sarà tumulato nella cappella di famiglia nel cimitero monumentale della Misericordia di Pistoia, dove già riposa la prima moglie, Wanda.

 

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Ecco cos’era davvero il “Piano di Rinascita Democratica” che ha prodotto il tentato Golpe del 1970 e soprattutto che ha creato quel finto bipolarismo che doveva “dare l’illusione della democrazia”, di cui ancora adesso sperimentiamo gli effetti letali. Ma soprattutto, finalmente, dopo tanti anni, possiamo iniziare a scorgere i mandanti internazionali che tiravano le fila della P2. Oggi qui troverete i documenti segreti che Licio Gelli non è riuscito a portarsi nella tomba.

 

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Il Piano di Rinascita Democratica, sequestrato a Villa Wanda nel 1981, ha molti punti in contatto con la recente storia del nostro Paese. La dissoluzione della Rai, la costituzione di un nuovo polo televisivo per influenzare l’opinione pubblica, l’arruolamento di giornalisti a libro paga, con il compito di simulare simpatia per l’uno o per l’altro schieramento politico, la separazione delle carriere requirente e giudicante dei magistrati, perfino il perseguimento di una strategia energetica nucleare e l’utilizzo dell’esercito per controllare il territorio. Ma il capolavoro indiscusso del Piano di Rinascita Democratica resta la costruzione di un bipolarismo politico fittizio, allo scopo di dare l’illusione della democrazia.

 



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I punti salienti di questo progetto eversivo, che tra i suoi iscritti annoverava dirigenti dei servizi segreti, parlamentari, industriali, giornalisti, 12 generali dei Carabinieri, 22 generali dell’Esercito, 4 dell’Aeronautica, 8 ammiragli, e poi magistrati, funzionari pubblici e personalità influenti: oltre a Silvio Berlusconi, ricordiamo Maurizio Costanzo, l’editore Angelo Rizzoli, Fabrizio Cicchitto, Vittorio Emanuele di Savoia, l’adesione di Carlo Alberto Dalla Chiesa, Claudio Villa, Michele Sindona, Roberto Calvi, nonché esponenti della Chiesa, in un lungo elenco che nel 1976 avrebbe superato le 2400 persone, di cui sono noti solo i 962 nomi della lista appartenenti alla parte più bassa della piramide (secondo la stessa Commissione parlamentare che se ne è occupata, presieduta da Tina Anselmi). Roberto Calvi ebbe a dichiarare che il vero capo della P2 era Giulio Andreotti.

 

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Per approfondire il contenuto del Piano di Rinascita Democratica, leggete “Il Discepolo 1816“.

Successivamente, anche dalle ricerche e dai libri di Giovanni Fasanella, è emerso che tra i mandanti delle stragi  più sanguinose del nostro Paese, compreso il rapimento di Aldo Moro, ci sarebbero stati i servizi segreti di Sua Maestà la Regina.

 

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Intanto riguardatevi il video di Giovanni Fasanella e leggete il suo libro: “Colonia Italia: Giornali, radio e tv: così gli inglesi ci controllano. Le prove nei documenti top secret di Londra“.

 

 

 

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Fonte: www.byoblu.com

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