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Il Muro della Vergogna: la Barcaccia violentata

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Giovedì 19 febbraio 2015 è una data che difficilmente i cittadini romani, e non solo loro, dimenticheranno. Si sarebbe trattato di un giorno come gli altri se, l’incontro Roma – Feyenoord di Europa League si fosse disputato in clima disteso o, quantomeno, tranquillo e senza grossi allarmi.
Invece a farla da protagonista non è stato, purtroppo, il calcio, ma una banda di vandali olandesi, che definire tifosi sarebbe un’offesa inaccettabile per coloro i quali si sono recati nella capitale italiana soltanto per vedere un incontro sportivo.
Già durante la serata del mercoledì precedente, alcuni balordi olandesi avevano creato scompiglio a Campo de’ Fiori, probabilmente gli stessi che, durante il pomeriggio del giorno dopo hanno assaltato Piazza di Spagna, una delle più belle e suggestive d’Italia e, probabilmente d’Europa, deturpando e rovinando irreversibilmente la Fontana della Barcaccia, un’opera inestimabile di Gian Lorenzo Bernini, recentemente restaurata dal Comune di Roma.
Scene davvero indescrivibili e che destano rabbia e indignazione nei confronti di chi non ha davvero alcuna considerazione né rispetto per l’arte e per i propri simili.
La fontana, fortunatamente, è stata resa nuovamente presentabile ma, purtroppo, alcuni danni sono stati dichiarati irreparabili, acuendo maggiormente l’indignazione e la desolazione dei romani e degli italiani in generale.
Pesanti le accuse del sindaco Ignazio Marino, il quale sembra intenzionato a richiedere il risarcimento danni alla società del Feyenoord ed al governo olandese, provando a puntare alto, per ottenere il massimo.
Probabilmente dovrà essere soltanto la società olandese a rimborsare la città di Roma Capitale, ma la cifra, a quanto pare, sarà davvero altissima e non alla portata di un semplice club calcistico.
Ma, fermandoci a riflettere un secondo su ciò che è accaduto, siamo davvero convinti che la colpa sia solo ed esclusivamente degli olandesi?
Siamo davvero certi che scegliere Villa Borghese come punto di raccolta degli ultras olandesi sia stata davvero un’azione oculata? Oppure la Prefettura, che si difende evidenziando il dispiegamento delle forze che ha tutelato l’incolumità fisica degli astanti (e ci mancava pure che, con tutti quei poliziotti, ci scappava il morto!), avrebbe potuto fare di meglio, con più accuratezza ed intelligenza?
Le domande sono tante, le risposte, purtroppo, davvero poche. Quel che resta è un pezzo di storia capitolina rovinato da una razzìa così brutale. Difficile da accettare.
L’episodio della Barcaccia, in sostanza, fa capire che, probabilmente, il problema è nella razza umana che, alle volte, dimostra di non meritare quel gran dono chiamato “libero arbitrio”.

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Nasco a Napoli trent'anni fa, dove, dopo altalenanti risultati scolastici, conseguo la laurea a pieni voti in Economia presso l'Università Parthenope di Napoli, coltivando parallelamente la mia passione per il giornalismo. Sin dai tempi del liceo, infatti, comincio a collaborare per testate come Fantagazzetta.com, Impattosonoro.it, Economiaefinanza.it. Successivamente, mi aggiudico il Premio Rutelli per la mia tesi di laurea in Management Internazionale e, qualche anno dopo, comincio la collaborazione con il quindicinale dell'Arpac e con la testata "Il Denaro", oltre al mio spazio editoriale qui su OddMag.

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