Strage di Ustica: a 35 anni, nessuna chiarezza.

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A 35 anni dalla strage di Ustica, il mistero è ancora irrisolto.

aereo usticaIl 27 giugno del 1980, 35 anni fa, si consumava la strage di Ustica. Un aereo di linea, Douglas DC-9 della compagnia aerea italiana Itavia, scompariva dalla linea di volo Ambra 13 misteriosamente alle ore 20:59. Sono 81 i passeggeri deceduti, di cui 13 bambini: le salme recuperate, solo 38.



Quattro le ipotesi avanzate sulle cause della strage: la prima vedrebbe l’aereo abbattuto da un missile aria-aria, sparato da un aereo militare. La seconda sosterrebbe una collisione con un aereo militare. Le ultime due ipotesi prevedono un cedimento strutturale o una bomba a bordo del velivolo. Le indagini, da parte delle autorità della magistratura italiana, si sono susseguite per decenni ed in modo accurato, tanto che al processo di primo grado si giunse con due milioni di pagine di istruttoria, 4 000 testimoni, 115 perizie, un’ottantina di rogatorie internazionali e 300 miliardi di lire di sole spese processuali, in quasi trecento udienze processuali. messaggero ustica

Ciò che, a distanza di anni, rende la strage di Ustica un episodio dai contorni ancora fumosi ed apparentemente inspiegabili è la curiosa serie di coincidenze che non hanno permesso di risolvere il caso.




Il centro radar di Licola (Na), il più vicino al punto del disastro, all’epoca, adoperava il metodo fonetico-manuale: nella sala operativa del sito, le coordinate delle tracce venivano comunicate a voce dagli operatori seduti alle console radar ad altri operatori, che le disegnavano stando in piedi dietro un pannello trasparente. Parallelamente tali dati venivano scritti da altri incaricati sul modello “DA 1”. Misteriosamente, il “DA 1” del 27 giugno 1980 non fu mai ritrovato.

Un’altra delle stranezze, verificatesi durante il raccoglimento delle prove, riguarda la portaerei USS Saratoga della US Navy, ancora quel 27 giugno nel golfo di Napoli: l’ammiraglio James Flatley, dopo aver inizialmente dichiarato che «dalla Saratoga non fu possibile vedere nulla perché tutti i radar erano in manutenzione», successivamente ritrattò, affermando che uno dei radar era in funzione e che esso aveva registrato un traffico aereo molto sostenuto nella zona. Il risultato? I registri radar della Saratoga sono andati persi. Secondo altre fonti, la Saratoga non si trovava affatto a Napoli il 27 giugno 1980.

usticaLe indagini, negli anni, hanno preso in esame diverse morti, 12 per la precisione, avvenute negli anni successivi alla strage, definite sospette: tra queste, quelle dei Colonnelli Mario Naldini e Ivo Nutarelli, morti in un incidente aereo verificatosi nel corso di un’esibizione acrobatica il 28 agosto 1988 durante l’Airshow Flugtag ’88 nella base NATO di Ramstein, in Germania. In servizio presso l’aeroporto di Grosseto all’epoca dei fatti, la sera del 27 giugno, erano in volo su uno degli F-104 e lanciarono l’allarme di emergenza generale. La loro testimonianza sarebbe stata utile anche in relazione agli interrogatori del loro allievo, in volo quella sera sull’altro F-104, durante i quali, secondo l’istruttoria, è apparso sempre terrorizzato. Secondo l’istruttoria, l’organizzazione di un simile incidente sembrerebbe una misura sproporzionata -tuttavia non inverosimile- per eliminare quei due importanti testimoni.

Dopo 35 anni, si chiede ancora chiarezza sulle cause della strage, perché la responsabilità -materiale ma a questo punto anche politica- della morte di 81 persone non rimanga impunita.

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