Scoperti i neuroni che causano la diminuzione dell’eccitazione sessuale nel moscerino della frutta. Il sesso risulterà migliorato anche nell’uomo.
Nei maschi normalmente si affievolisce con l’eta’, ma può essere riacceso riportando alla normalità i livelli della dopamina, l’ormone che controlla il desiderio sessuale. E’ quanto sono riusciti a fare, sui moscerini della frutta. Infatti i ricercatori, ripristinando i livelli di dopamina in un piccolo gruppo di neuroni del cervello, noti come PPL2ab, aumentano i comportamenti del corteggiamento. E questo sia negli insetti più giovani che in quelli più vecchi.
Descritto sulla rivista Nature Communications, lo studio condotto dall’equipe del Professor Tsai-Feng Fu, della National Chi Nan University di Nantou a Taiwan, spiega che già precedenti ricerche avevano collegato il desiderio sessuale alla dopamina.
Da cosa dipende il piacere, inteso come motore e gratificazione di tutte le azioni, sesso compreso?
Il sistema dopaminergico centrale è quella parte del cervello, situata alla base dello stesso, nella parte dell’istinto e neurovegetativa, deputata alla percezione del piacere ed alla memoria di esso, nel senso che ciò che ci piace ci fa anche fremere dal desiderio di realizzare ancora l’esperienza piacevole! Il neurone che trasmette la sensazione del piacere è come una specie di filo elettrico che termina con una specie di bottone; a livello del bottone esiste uno spazio detto intersinaptico, dove il primo neurone libera la dopamina; ebbene la sostanza esplica l’azione che è quella di dare la “sensazione di piacere”, ma poi viene degradata, poiché esiste un altro recettore, cioè un sito di regolazione che “capisce” quanta dopamina è stata liberata e dice “stop”, basta liberazione di sostanza. Ebbene, si è visto che bloccando il recettore D2, si ottiene ancora la dismissione di sostanza e la trasmissione del piacere si incrementa! Su questo principio si basa la cura della depressione, che consiste nel bloccare il recettore D2 e fare liberare quanta più sostanza del piacere è possibile, per risollevare il tono dell’umore in modo farmacologico.
In circostanze normali, i livelli di dopamina in questi neuroni calano con l’età, cosi’ come il corteggiamento. Ma ripristinandoli artificialmente e’ come se si facessero scorrere indietro, a tempi migliori, le lancette del desiderio. Un meccanismo che non vale solo per i moscerini, ma e’ presente anche nell’uomo. Questi risultati permettono cosi’ di capire meglio la neurobiologia del desiderio sessuale e aprono la strada a futuri approcci terapeutici per le disfunzioni sessuali.