Nel decrato sulle depenalizzazioni che arrivato in Cdm pochi giorni fa c’è una norma per punire solo con una multa gli atti osceni in luogo pubblico.
Il reato di atti osceni è previsto e punito dall’art. 527 del codice penale italiano, il quale prevede che “chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni”. La fattispecie è aggravata e la pena aumentata da un terzo alla metà se il fatto è commesso “all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori”, se da ciò deriva il pericolo che i minori vi assistano. Inoltre, ai sensi dell’art. 36, comma 1, della legge 104/1992, se la persona offesa dal reato è affetta da minorazione psichica, fisica o sensoriale la pena è aumentata da un terzo alla metà.
Nel decreto sulle depenalizzazioni che arriverà in Consiglio dei Ministri il 13 gennaio ci sono delle sorprese, anche particolari. Secondo il sito dello studio legale Castaldi, infatti, nella lunga lista di reati che non saranno più tali, si trova la norma secondo cui “chiunque, in un luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti contrari alla pubblica decenza” non sarà più incriminato in via penale (arresto fino a un mese e multa da 10 a 206 euro), ma sarà punito solo con una multa da 5mila a 10mila euro.
In pratica, fare pipì per strada o appartarsi con il partner per il sesso, non sarà più reato. Anche andare in giro nudo comporterà solo una multa. Certo, molto salata, quindi in Italia anche l’esibizionismo o l’amore libero, diventano una questione di soldi.
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