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Chiesti i domiciliari per il senatore De Siano

Lui: «Rinuncio all’immunità parlamentare»

Tessere di Forza Italia acquistate al prezzo di 10 euro ciascuna in occasione del congresso provinciale di Napoli del 2012 per acquisire peso politico nel partito e indicare i nomi dei candidati da inserire nel listino per le elezioni politiche dell’anno successivo. È quanto emerge dall’inchiesta della Procura di Napoli sugli appalti per la raccolta dei rifiuti in vari comuni della provincia.

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COINVOLTO ANCHE CESARO

Ad avvantaggiarsi di tale sistema di raccolta delle tessere sarebbe stata la componente del partito che fa riferimento al senatore Domenico De Siano, destinatario oggi di una ordinanza di richiesta di arresti domiciliari trasmessa al Parlamento, e l’ex presidente della Provincia, di Forza Italia, Luigi Cesaro, attuale deputato. A quanto si è appreso venivano avvicinati in particolare giocatori delle sale bingo ai quali veniva regalato in cambio del tesseramento un buono da 10 euro per partecipare al gioco.

L’INDAGINE

L’inchiesta riguarda appalti per la raccolta dei rifiuti a Ischia e in alcuni comuni del Napoletano per fatti avvenuti nel 2010. L’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari con richiesta di esecuzione del provvedimento è stata trasmessa al Parlamento nei confronti del senatore Domenico De Siano. È stata emessa dal gip del Tribunale di Napoli, Claudia Picciotti, su richiesta dei magistrati della sezione Reati contro la Pubblica amministrazione, i pm Maria Sepe e Graziella Arlomede coordinati dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino. A quanto si è appreso sono diversi i reati contestati a vario titolo, dall’associazione per delinquere alla turbativa d’asta e corruzione.

DIMISSIONI (DA COORDINATORE) NELLE MANI DI BERLUSCONI

«Rimetto immediatamente nelle mani del Presidente Berlusconi l’incarico di Coordinatore regionale del partito: non voglio in alcun modo che la mia vicenda possa essere oggetto di strumentalizzazione politica e danneggiare Forza Italia», fa sapere il senatore De Siano. Che poi annuncia: «Rinuncio a qualsiasi prerogativa parlamentare per poter essere giudicato, spero nei tempi più rapidi possibili, da cittadino comune». «Non ho ancora ricevuto gli atti e pertanto – aggiunge De Siano – non conosco nello specifico gli addebiti. So, però, che ho sempre ispirato il mio comportamento politico e istituzionale alla massima correttezza e per questo sono sereno e confido, come sempre, nel doveroso lavoro della magistratura, inquirente».

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