Andate su Google immagini oppure su Youtube, insomma dove preferite. Cercate “Peppa Pig” e iniziate a osservarne i disegni. Vi sarà già capitato di vedere la tenera maialina dei cartoni animati, che ha conquistato il cuore dei bimbi di mezzo mondo ma questa volta provate a guardarla con occhi differenti e non col solito sguardo annoiato perché “è solo una cosa per bambini”. No, non vi preoccupate: non stiamo per etichettarla come massona, anarchica e mafiosa come fu definita qualche tempo fa da un sito cristiano un po’ fondamentalista. Il problema qui è ben altro.
Se guardate bene il volto della maialina (e degli altri membri della sua famiglia), vi renderete facilmente conto che somiglia parecchio a un pene. Il naso di Peppa ha innegabilmente una forma fallica ed il suo tondo visetto ricorda un po’ delle glabre gonadi – il padre, più adulto e munito di un filo di barba, da già l’idea di gonadi adulte.
Sono in molti a pensare che Peppa Pig abbia in realtà una simbologia segreta grazie alla quale ha raggiunto l’apice del successo, soprattutto tra gli infanti in età prescolare e probabilmente il segreto sta proprio nel tratto elementare e tondeggiante dei disegni, unito al chiaro riferimento sessuale di cui sopra. A pensarci, la cosa non è poi così assurda. I cartoni animati sono da sempre ricchi di messaggi subliminali, Disney insegna, basti pensare alla scena di “Pocahontas” in cui si vede John Smith sullo sfondo masturbarsi impercettibilmente o la scritta “Sex” che campeggia in cielo durante un frame de “Il Re Leone”. Ci sarebbe da chiedere ai creatori del cartone se la simbologia riscontrata è voluta o casuale, anche se probabilmente, la verità non verrebbe mai fuori.
