L’Eurogruppo di lunedì prossimo quasi per certo non produrrà accordo alcuno a Bruxelles. L’intesa tra il governo ellenico e il Fondo Monetario Internazionale sfuma mentre gli aiuti internazionali previsti da Atene non decollano, anzi si allontanano proprio, il timore di una Grexit cresce con l’aumentare dello spread. Lo spread, infatti, è tornato a superare quota 140. Oltre all’incremento differenziale tra i Btp e i Bund tedeschi (con il rendimento dei titoli che sfiora il 2%, a 1,96%, registrando tassi che ricordano il livello di inizio anno, prima dell’avvio del Quantitative easing) si registra anche quello fra il Bund tedesco e i corrispondenti titoli spagnoli: 138 punti, 1,88%, il massimo dal dicembre 2014. I creditori chiedono garanzie di riforme al governo Tsipras ma sembrano al loro stesso interno divisi: Fmi da una parte, Bce e Ue dall’altra. Il Fmi non cede su pensioni e lavoro. Bce e Ue bocciano la ristrutturazione del debito. I mercati azionari non sono agevolati dalle tensioni. Dopo una partenza positiva, i listini europei virano al ribasso. Francoforte e Madrid cedono lo 0,3%. Parigi cede lo 0,4%. La Grecia inoltre ha una scadenza il 12 maggio: rimborsare al Fmi i 760 milioni di euro. Di questa somma al momento risultano versati solo 200 milioni.
Giuseppe Alessandro Esposito
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