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Stazione Marittima: che fine ha fatto il cuore di Napoli?

Stavo lavorando.

Distrattamente ho cominciato a scorrere la timeline di Facebook dal cellulare per vedere le ultime news giunte dal mondo, quando vedo questo:

 

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Inutile dire che ho smesso di lavorare. Per fortuna era quasi ora di pranzo.

Io sono napoletana e amo la mia città. E quindi ho cominciato -come al solito- ad arrabbiarmi con Napoli e con i napoletani, con quelli che non hanno rispetto per il lavoro degli altri, con quelli che non sanno valorizzare le belle iniziative che -per fortuna- ancora vengono portate avanti in questa città, e con quelli che così facendo non capiscono che danneggiano prima loro stessi, giustificandosi dicendo che “tanto a Napoli fann’ semp’ chest'”.

Ovviamente la prima cosa che ho pensato, è che si fosse trattato di un furto. Poi ho pensato ad una trovata pubblicitaria, anzi più che altro ci speravo.

Poi girando un po’ in rete ho visto che in realtà nessuna testata, nessun magazine online, insomma veramente nessuno sapeva di questa notizia.

Quindi ho deciso di contattare la fan page del Festival del Bacio per saperne di più: mi ha risposto un ragazzo gentilissimo, Alfredo, e mi ha chiesto di chiamarlo, perché mi ha raccontato veramente una storia assurda, che tramite chat non avrei mai potuto capire.

Alfredo mi ha parlato del loro progetto, di questo cuore di napoli che in poco tempo è diventato un simbolo per la nostra città, e non mi riferisco solo alle fotografie del giorno di San Valentino.

Il cuore di napoli è diventato il simbolo di Napoli perché parla d’amore: amore per Napoli, amore per l’arte, per la cultura, per i paesaggi, per le persone.

L’installazione luminosa pixellata era stata posta in cima alla Stazione Marittima in segno di accoglienza, perchè il porto rappresenta il primo incontro con Napoli, che è una città di mare. Io non ci avevo mai pensato, ma immagino che vederlo sempre più vicino venendo dal mare debba davvero farti sentire accolto, a casa.

“Insomma, Alfredo, posso sapere perchè avete rimosso quel cuore?”

La risposta è molto banale, ma anche molto triste. Non si tratta di furto, né di una qualche trovata pubblicitaria.

E’ stata un’iniziativa dell’Autorità Portuale di Napoli, senza preavviso o una reale motivazione. Gli hanno semplicemente imposto di smontarlo, nonostante avesse avuto il benestare dalla Soprintendenza dei Beni Culturali di Napoli e della Stazione Marittima stessa, oltre che da tutto il resto della città.

“E quindi niente, abbiamo dovuto toglierlo”.

Sono rimasta senza parole, pure perchè io a quel cuoricino ci tengo tanto.

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Giorgia Cecconi

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24 anni, napoletana. Lettrice accanita di romanzi. Studentessa -e appassionata- di comunicazione e culture digitali. Social(Network) Addicted.

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