Eutanasia: la piaga del nuovo millennio?

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L’eutanasia sta diventando la scelta più facile per chi non sopporta più di vivere su questo mondo, sarà mica la piaga del nuovo millennio?

Negli ultimi 15 giorni sono già due le richieste di morte assistita, la prima proviene da una ragazza belga di 24 anni che, stanca della vita, depressa ormai da anni, dice di averle provate tutte ma di non aver trovato una valida motivazione che la convincesse a vivere la sua vita. Laura, sin dalla scuola materna, nel mezzo di un’infanzia difficile, ha sempre pensato al suicidio: “Vedevo gli altri bambini giocare, e mi chiedevo cosa ci facessi là, non avevo alcuna voglia di vivere”.

depressione

Purtroppo, la sua vita è stata un susseguirsi di autolesionismo e automutilazioni, la ragazza ha scelto anche di essere internata per poter dare un senso alla sua esistenza, ma l’unica soluzione che ha trovato è stata la richiesta di Eutanasia, infatti la legge belga sul fine vita prevede che un paziente possa chiedere l’eutanasia anche in caso di sofferenze psichiche insopportabili. “L’eutanasia rende la mia morte inevitabile, ma almeno dignitosa”, queste le parole della giovane donna.

La seconda è una storia tristissima. Morgan Bishop, un bambino statunitense di 5 anni ha detto alla sua mamma, nel giorno del suo quinto compleanno, di voler morire. Il piccolo è affetto da una forma di Eczema molto aggressiva che gli rende praticamente impossibile vivere una vita normale.

Il piccolo ha un dolore costante che non lo fa dormire, correre, giocare come qualsiasi altro bimbo della sua età. La sua esistenza è un calvario da quando aveva 4 mesi. Nonostante le molte cure prescritte da vari medici, inclusa una speciale forma di chemioterapia, purtroppo non ci sono stati risultati. La mamma, Dana, è stata costretta a lasciare il lavoro per prendersi cura di lui. Morgan soffre anche di asma e ha la sindrome nefrosica, una condizione molto pericolosa per la vita, che vede una perdita di grandi quantità di proteine dai reni. E’, inoltre, allergico a oltre 20 alimenti, tra uova, noci, latte, patate, soia e riso. Peraltro, secondo Dana, i farmaci immuno-soppressori che suo figlio deve assumere per combattere i suoi problemi renali, a loro volta peggiorano l’eczema.

La condizione della pelle del bambino è davvero grave. I suoi arti sembrano essere stati ustionati con l’acido, e sono diventati così dolenti che non riesce a camminare da solo, e deve usare una sedia a rotelle per muoversi. Tutto ciò ha demoralizzato a tal punto il bambino da chiedere di farla finita.

Ma l’Eutanasia è davvero la soluzione giusta e l’unica alternativa ad una vita di sofferenza? Comprendendo i disagi che questi ragazzi hanno vissuto e vivono nella loro vita, possibile che l’unica soluzione sia la morte? Senza voler scadere nella retorica ed entrare nelle sottigliezze delle diverse religioni che ritengono che questa pratica sia peccaminosa, quello che ci chiediamo è se è moralmente giusto rendere la morte una scelta.


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