Odd Mag

Dalla Turchia una storia che fa sognare.

Sembra che sia realmente accaduto: un imprenditore che ha compreso il valore dei propri dipendenti e dopo la vendita della società non si è dimenticato di loro.

Potrebbe essere il lieto fine di uno stucchevole film d’amore, e invece sembra sia successo per davvero: Nevzat Aydin, amministratore delegato della società turca Yemek Sepeti, ha venduto nei mesi scorsi la propria azienda, leader nella consegna a domicilio di cibo, al colosso tedesco Delivery Hero per 589 milioni di dollari, e ventisette di questi sono stati distribuiti tra i 114 dipendenti che hanno incassato, in media, circa 215 mila euro.

Aydin

Aydin ha confessato che per lui questo è un atto dovuto perché l’ascesa di Yemek Sepeti, società da lui fondata nel 2000 con appena 71 mila euro, è il frutto di un lavoro di squadra e per questo ha deciso di premiare i suoi dipendenti.

Tanti i commenti degli italiani che hanno accompagnato la condivisione della notizia sui social network, la maggior parte di incredulità.

Purtroppo per un dipendente italiano che spesso lavora con un contratto di stage per 800 euro al mese (naturalmente quando è così fortunato da averlo un contratto), oppure per un ex dipendente di un’azienda a cui non è stato riconosciuto il TFR (trattamento di fine rapporto) che gli spetterebbe di diritto, non è facile credere a questa storia a lieto fine. Siamo abituati ad imprenditori che pensano solo a sé stessi, non riconoscendo che la fortuna della propria società la si deve all’intero team, oppure a quelli che fingono un calo produttivo per avere la giusta motivazione in modo da poter licenziare i dipendenti.

Delivery Hero

Delivery Hero

(Ovvio, non vogliamo fare di tutta l’erba un fascio, visto che in Italia ci sono anche tanti imprenditori che si sono tolti la vita perché stanchi di lottare contro un sistema che li vedeva sempre perdenti e troppo deboli per assistere alla fine del proprio progetto. Ma adesso stiamo parlando d’altro).

Torniamo alla storia che ci ha fatto sognare, Aydin racconta che

“alla notizia del ricco bonus offerto ad ogni dipendente, molti lavoratori che in media guadagnano 1000 euro al mese hanno risposto con grida di gioia: alcuni dipendenti gridavano, alcuni invece mi hanno scritto appassionate lettere di ringraziamento. Con questa decisione si può migliorare la vita di molte persone. Grazie a questo gruzzolo i nostri dipendenti potranno acquistare case, automobili e tante altre cose”.

Sembra però che l’imprenditore turco non sia il primo amministratore delegato ad aver ricompensato con un ricco assegno il lavoro dei propri dipendenti. Tra i casi più eclatanti del passato c’è la storia dell’imprenditore Bob Thompson, che nel 1999, dopo la vendita della società Grand Rapids Asphalt, in Michigan, donò ai suoi 550 lavoratori un bonus complessivo di oltre 116 milioni di euro.

Cucinelli

Senza dimenticare l’imprenditore italiano Brunello Cucinelli, titolare dell’omonima azienda, eccellenza nazionale nel mondo del cachemire, che nel 2013 decise di dividere il proprio utile societario con i suoi 783 dipendenti. Ad ogni dipendente è spettato un bonus di 6000 euro in busta paga.

Quindi, Italiani, possiamo continuare a sognare, ci sarà anche per noi, in qualche antro remoto, uno zio Paperone meno avido e più giusto.

Bisognerà solo aver pazienza.

About the author:
Has 42 Articles

Laureata in Scienze politiche, indirizzo Relazioni internazionali e specializzata in Politiche ed istituzioni dell'Europa, durante la carriera universitaria ho collaborato con gruppi europeisti e assocazioni, quali CEICC ed EU-Logos Athena, pubblicando testi e articoli.

Back to Top