“Luciano De Crescenzo (Napoli, 20 agosto 1928) è uno scrittore, regista, attore e conduttore televisivo italiano. Prima di dedicarsi alla narrativa, alla saggistica e allo spettacolo, ha svolto la professione di ingegnere.”
Leggendo Wikipedia sono queste le prime cose che si apprendono sul “professore” e già da qua si capisce come la varietà di esperienze abbia formato la complessità dell’uomo che rappresenta.
La prima fase della vita di De Crescenzo potremmo chiamarla “Lo zio Sam”. La maggior parte dei giovani laureati/laureandi agogna di trovare lavoro in una multinazionale, possibilmente americana, che la scrivania sia in Italia o in qualsiasi altro Stato poco importa. Probabilmente nessuno dopo 20 anni di onorata carriera (alla IBM), dopo aver scalato la montagna a suon di gavetta, sudore e fotocopie, nel momento in cui bisogna “godere” dei frutti cresciuti dopo la semina, avrebbe lasciato tutto per rimettersi in gioco, cominciare da zero. Nessuno tranne big Luciano (e non parliamo di Pavarotti). Arrivato alla dirigenza della famosa azienda statunitense, in un ambito per cui aveva studiato (con un certo Renato Caccioppoli), ha un’epifania, capisce che il suo ruolo è quello di DIVULGATORE e inizia a fare della scrittura non solo il suo lavoro, ma la sua vita.
La seconda parte della sua vita potremmo chiamarla “Bellavista”. E’ senza ombra di dubbio il momento della svolta. Non conosco nessun adulto, giovane o ragazzino che non sappia di cosa tratti Così parlò Bellavista vuoi per la trasposizione cinematografica, vuoi perché noi napoletani siamo un po’ così quando un nostro conterraneo “riesce” teniamo a farlo sapere ai posteri. La cosa certa è che il romanzo edito nel 1977 ha venduto oltre 600.000 copie ed è stato tradotto anche in giapponese; ha consacrato Luciano De Crescenzo come intellettuale italiano (troppo riduttivo definirlo scrittore) tanto che nel 1984 ha anche diretto il film basato sul suo romanzo permettendosi addirittura di recitare come protagonista. Molto prima di “benvenuti al Sud”, molto prima di “Made in Sud” e di qualsiasi programma (fintamente) filo-napoletano, Così parlò Bellavista con ironia, intelligenza e maestosa leggerezza racconta Napoli e i napoletani senza sviolinate inopportune, senza nascondere la testa nella sabbia, senza pizza-mandulino-trallallà.
Da Bellavista in poi è tutto in ascesa per Luciano De Crescenzo, tra il 1997 e il 2000, con 25 libri vende circa 18 milioni di copie in tutto il mondo, viene tradotto in 18 lingue e distribuito in 25 paesi; conduce e partecipa a talk show e programmi culturali, recita, sceneggia e dirige con personaggi del calibro di Sophia Loren e Lina Wertmüller, Nino Manfredi e Maurizio Costanzo. Luciano De Crescenzo è il NAPOLETANO per eccellenza, quello intelligente, colto, ironico, simpatico, sincero, ma mai servile, ipocrita, accattone o superbo è la tipologia di persona che tutti dovrebbero guardare come un modello per fare in modo di ritrovare un “uomo d’amore” in ogni Cazzaniga che sia del nord o del sud.
Ah…BUON COMPLEANNO PROFESSORE.
