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Hayez: il Bacio che ha unito l’Italia.

A più di trent’anni dall’ultima rassegna italiana nel 1983, alle Gallerie d’Italia di Milano va in scena la più completa ed aggiornata mostra monografica dedicata a Francesco Hayez: sono stati raccolti oltre 100 tra dipinti e affreschi dell’artista veneziano di origini francesi.

Il percorso espositivo, articolato i dieci sezioni, segue una successione cronologica alternata dalla presenza degli autoritratti dell’artista, in mondo da rievocare insieme la sua vicenda biografica e il percorso creativo, dagli anni della formazione tra Venezia e Roma (quando rientrava ancora nell’ambito dei pittori del Neoclassicismo) sino all’affermazione, a Milano, come protagonista del movimento Romantico. Le tematiche care ad Hayez, come la malinconia, la meditazione, il riscatto, ci manifestano appieno le modalità con cui l’artista volesse esprimere le inquietudini e le attese del Risorgimento: Hayez, come molti altri intellettuali dell’epoca, ha contribuito a creare l’unità culturale del nostro paese molto prima che questa divenisse politica.

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Un’indagine ha indicato che per 8 italiani su 10 il più bel bacio di sempre è “Il Bacio” di Hayez. Amore romantico per eccellenza, progetti di coppia e desiderio sono i motivi per cui il dipinto è diventato tra gli italiani icona indiscussa del bacio. Da Klimt a Magritte passando per Armageddon e Titanic, nella top ten dei baci più amati di sempre, per gli italiani quello di Hayez batte ogni altro bacio che sia mai stato proiettato sul grande schermo, piccolo schermo o ritratto su tela.

La ricerca è stata condotta su circa 1.000 italiani uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni con metodologia Woa (Web Opinion Analysis), attraverso un monitoraggio dei principali social network, forum, blog e community per capire qual è il bacio più amato di sempre da parte degli italiani.

Forse non tutti sanno che dell’opera esistono 3 versioni, l’ultima delle quali è stata ritrovata nel 1998. Le differenze tra le tre opere sono tendenzialmente cromatiche ma è la prima volta che possiamo ammirarle tutte insieme: vederle una di fianco all’altro fa sicuramente un certo effetto.

Ma cosa rende “Il Bacio” un’opera così apprezzata dal pubblico e dalla critica? Tutte le emozioni che rendono indimenticabile un’opera – sia essa una fotografia, un film, una canzone, un dipinto – sono presenti nel quadro del 1867.

Bacio_1867La scelta cromatica, l’utilizzo delle luci e delle ombre, la fugacità dell’incontro hanno fatto sognare milioni di innamorati e gonfiare il petto  a milioni di patrioti. È impossibile tralasciare la vena politica come è impossibile trascurare il romanticismo dell’opera.

La ragazza è totalmente persa nelle braccia del soldato, si aggrappa a lui quasi come se gli stesse regalando l’ultimo momento insieme, l’ultimo bacio. Lui d’altronde le tocca il viso con tenerezza, ma ha un piede sul gradino quasi come se avesse fretta di andare incontro al suo destino: non è un caso che dal mantello del ragazzo si noti il coltello. Come non è un caso la scelta dei colori degli abiti il bianco della veste, il rosso della calzamaglia, il verde del cappello e del risvolto del mantello e infine l’azzurro dell’abito della  donna stanno a rappresentare l’alleanza avvenuta tra l’Italia e la Francia (accordi di Plombières). L’ombra alle spalle dei due amanti aumenta la teatralità dell’opera, suggerendo che qualcuno minacciasse i due ragazzi (e politicamente parlando l’alleanza tra i due paesi).

La mostra allestita in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti, la Pinacoteca di Brera e le Gallerie dell’Accademia di Venezia, curata da Fernando Mazzocca e con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli, raccoglie circa 120 opere dell’artista Francesco Hayez, è visitabile fino al 21 febbraio del 2016 e vale sicuramente un giro a Milano.

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