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Fabio Curto vincitore di The Voice of Italy.

Fabio Curto ieri sera è stato proclamato vincitore di The Voice of Italy, il talent firmato Rai.

Chiamato “il bronzo di Riace” per le sue origini calabresi, ma anche “Leonida” per il profilo tipicamente greco fedele al volto dell’attore di Hollywood, Gerard Butler, che interpretò il re spartano nel celeberrimo fil 300 di Zack Snyder. Fabio però preferisce chi lo paragona ad Enea che “nonostante la paura non rinuncia a combattere come un leone nel campo di battaglia acheo”.

Ma chi è Fabio in realtà?

Fabio Curto, 27 anni, è un cantautore ed un polistrumentista, proveniente da Acri. Per anni lo si poteva sentir suonare la sua chitarra o il suo violino nelle vie del centro di Bologna; perché l’arte di strada è il suo mestiere dice.

“Sono arrivato a Bologna nel 2007″ racconta a FQ Magazine “per studiare scienze politiche. Dopo la laurea mi si sono prospettate due strade: o specializzarmi in criminologia o fare musica” continua ” Suono da quando avevo 5 anni e compongo da quando ne avevo 12: probabilmente il mio destino era già scritto, ma mi sono preso una pausa di riflessione.” Inizia quindi il suo viaggio di formazione fra l’Est Europa, Ungheria, Serbia e Romania alla ricerca di esperienze umane lontane dalle grandi città. “In Transilvania, vagando sui treni regionali, ho visto zingari che suonavano sui bordi del fiume, e quella semplicità mi ha indicato la strada da percorrere” racconta ancora ” Non volevo barattare la mia libertà con un lavoro qualsiasi, per la gratifica di uno stipendio a fine mese. Volevo fare ciò per cui ero nato, suonare e cantare, e regalare bellezza”.

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Da qui la scelta di suonare in strada; gli inizi non sono stati facili “non avevo i soldi per pagare l’affitto e le persone che mi ascoltavano mi ospitavano a turno: la strada ti fa regali inaspettati” ma oggi può finalmente dire ” il mio stipendio è dignitoso, pari a quello di un qualunque impiegato. Con la differenza che ricevo sorrisi e ringraziamenti per quello che faccio: merce rara nell’esistenza frenetica nella quale quotidianamente ci dibattiamo”.

Poi affronta i provini dell’edizione 2014 del talent targato Rai 2. “Avevo fatto i provini tardi, ma ero piaciuto, così mi hanno richiamato per passare direttamente alle blind audition per questa edizione “ dove Fabio ha cantato Take me to Church di Hozier “guardando sempre il pubblico: sono loro che mi hanno dato da mangiare in questi anni. I giudici di The Voice sono senza dubbio autorevoli, ma in strada io ne incontro ogni giorno: a loro, e solo a loro, devo tutto“.

Il bronzo di Riace dei giorni nostri ha continuato con tenacia il suo percorso nello show, dimostrando settimana dopo settimana il proprio talento, aiutato dai suoi coach, il padre ed il figlio Roby e Francesco Facchinetti; giungendo a vincere, ieri sera in prima serata, il titolo di The Voice of Italy 2015.

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Una strada tormentata e ricca di passione quella di Fabio, quasi come quelle dei protagonisti dei migliori romanzi.

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