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Ennesima tragedia nel Mar Mediterraneo.

Ancora uomini che muoiono pur di scappare dalla guerra che affligge la loro terra. Dall’inizio del 2015 sono ormai due mila le vittime del Mediterraneo.

tragedia migrantiMentre nei Paesi europei si continua a discutere su chi debba accettare o meno i profughi nel proprio territorio, e quanti soldi l’Europa dovrebbe concedere a chi sceglie di aiutare i migranti, nel Mediterraneo si continua a morire.

È avvenuta ieri, 05 agosto, l’ennesima strage di migranti fuggiti dalla propria terra in cerca di rifugio. Stavolta è successo al largo delle coste libiche, sembra che nel vedere le prime navi dei soccorsi i migranti si siano spostati tutti da un lato del peschereccio, come spesso accade in queste situazioni, facendolo capovolgere. Finora sono state recuperate 400 persone tra cui 25 morti, ma si pensa che il numero dei cadaveri possa aumentare, perché dicono ci fossero quasi 700 persone sul barcone.

Intanto continuano le ricerche da parte dei soccorritori nella speranza che qualcuno possa essere in vita considerando che il mare è calmo e la temperatura dell’acqua in questo periodo consente la sopravvivenza per diverse ore. Oltre alla Dignity One (una delle imbarcazioni messe in campo da Medici Senza Frontiere per affiancare quelle istituzionali e tentare di ridurre la strage continua che si consuma nel Mediterraneo) e alla Le Niamh (una nave della marina militare irlandese impegnata in zona, anche se non fa parte del dispositivo Triton) intervenute per prime, nella zona sono state dirottate anche altre imbarcazioni per partecipare alle operazioni di ricerca: il Phoenix, una nave di soccorso di 40 metri del Moas (Migrant Offshore Aid Station), nave Fiorillo della guardia costiera e due unità della marina.

tragedia migranti 2In ogni caso, questa ennesima tragedia dimostra che non è sufficiente lo sforzo che si sta facendo nel canale di Sicilia, c’è ancora una carenza di uomini e di organizzazione. Infatti, nonostante l’operazione di soccorso sia partita subito, non si è riuscita ad evitare questa carneficina.

L’Organizzazione internazionale per le migrazioni comunica che dall’inizio del 2015 sono già oltre 2 mila i morti nel Mediterraneo, che si conferma la rotta più pericolosa rispetto alle altre: quest’anno l’Italia e la Grecia hanno registrato un flusso simile di migranti (rispettivamente 97.000 e 90.500), ma 1.930 persone sono morte mentre cercavano di raggiungere l’Italia contro le 60 decedute in rotta verso la Grecia.

“E’ inaccettabile che nel 21esimo secolo la gente che fugge dai conflitti, dalle persecuzioni, dalla miseria e dal degrado della terra debba sopportare queste terribili esperienze nei loro paesi, per non parlare durante il viaggio, per poi morire alle soglie dell’Europa”, ha commentato il direttore generale dell’Oim, William Lacy Swing.

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Laureata in Scienze politiche, indirizzo Relazioni internazionali e specializzata in Politiche ed istituzioni dell'Europa, durante la carriera universitaria ho collaborato con gruppi europeisti e assocazioni, quali CEICC ed EU-Logos Athena, pubblicando testi e articoli.

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