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Unioni civili, 30 senatori Pd contro le adozioni.

Tensione dentro il Partito democratico sul provvedimento che arriverà a Palazzo Madama il 28 gennaio prossimo. Il portale di informazione Lgbt in risposta invita a contattare i parlamentari per chiedere loro un incontro. La reazione: “Chiedano scusa”. Renzi ha detto che avranno libertà di coscienza, ma obiettivo è quello di ricompattarsi prima del voto. Forza Italia boccia il testo.

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Trenta senatori cattolici del Pd si sono schierati contro la stepchild adoption (adozione del figlio del partner) prevista dalddl Unioni civili. E se i democratici cercano di mediare prima dell’arrivo del testo in Aula, il sito Gay.it ha deciso di pubblicare la lista di tutti i “malpancisti” con tanto di appello: “Contatta il tuo senatore ‘malpancista’, scrivigli su Twitter, Facebook e chiedi loro un incontro”. Segue lista di foto e contatti per chiunque volesse partecipare alla campagna. Un metodo che ha subito scatenato le polemiche degli interessati: “Atteggiamento squadrista: chiedano scusa”. E poi ancora: “No a liste di proscrizione che non facilitano la discussione”.

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Il sito dell’imprenditore omosessuale Alessio De Giorgi, da sempre vicino al Pd, pubblica 33 foto (due, quelle di Sangalli e Corsini, con il punto interrogativo, perché i due senatori interpellati non hanno voluto anticipare se voteranno o meno la stepchild adoption’) e 31 nomi con relativo collegio di elezione. Nella lista ci sono, tra gli altri: i renzianissimi Giorgio Tonini, Roberto Cociancich e Nicola Latorre, l’ex ministro per gli Affari regionali Linda Lanzillotta, poi Bruno Astorre, Stefano Collina, Luigi Giuseppe Cucca, Vincenzo Cuomo, Giorgio Pagliari, l’ex lettiano ora renziano Francesco Russo, Vito Vatuone, Mario Tronti, Emma Fattorini e Nicoletta Favero, Roberto Ruta, Angelica Saggese, Giorgio Santini, Francesco Scalia, Venera Padua, Pamela Orrù, Claudio Moscardelli, Claudio Micheloni e Stefano Lepri. Il portale Lgbt precisa che i più accesi sostenitori di questa linea sarebbero Favero, Di Giorgi e Lepri, e che gli altri si sarebbero “limitati” a paventare una supposta indisponibilità del presidente della Repubblica Mattarella a firmare la legge sulle unioni civili con la stepchild adoption.

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Il gruppo risentito ha chiesto che l’elenco venga al più presto rimosso: “Non soltanto è un’azione dispotica“, ha detto Tonini, “ma un atto irresponsabile che richiama alla mente lontani fantasmi che sarebbe meglio lasciare nel passato. Esporre un gruppo di senatori per aver espresso una posizione contraria alla step child adoption non spaccherà il Partito democratico. Rischia solo di rallentare l’approvazione del provvedimento sulle Unioni civili”. All’attacco anche Nicoletta Favero: “Chi ha detto che esprimere un’opinione su un punto del ddl equivale a non volerlo votare? Che tipo di ragionamento è?”.

Il testo sarà discusso in Senato il prossimo 28 gennaio e ancora non c’è l’accordo dentro il Partito democratico.Matteo Renzi ha detto che lascerà libertà di coscienza sul voto, ma l’obiettivo è quello di arrivare compatti in Aula. Il nodo resta appunto quello delle adozioni, contestato non solo dalle opposizioni. IntantoSilvio Berlusconi incontrando i suoi ha annunciato che Forza Italia voterà contro il provvedimento: “Anche se noi siamo a favore delle Unioni civili”. Il gruppo Pd del Senato si riunirà il 19 e il 26 gennaio. Oggi i dem critici alla Camera presenteranno alla stampa un documento con le loro posizioni, mentre al Senato esporranno l’emendamento all’articolo 5 del ddl Cirinnà. Nella proposta di modifica si chiede di sostituire l’affido rafforzato alla stepchild adoption per i figli delle coppie gay. Il bambino potrà ottenere l’adozione piena a 18 anni. L’emendamento è presentato daStefano Lepri, Emma Fattorini e Rosa Maria Di Giorgi.

A schierarsi contro lo stralcio delle adozioni dal testo è il leader della minoranza Pd Pierluigi Bersani: “Meglio decisamente di no”, ha detto in un’intervista a Repubblica. Al tempo stesso però ha sottolineato che “bisogna rispettare le sensibilità di tutti, di una parte del mondo femminile che teme l’utero in affitto, e dei cattolici”. L’ex segretario Pd ha anche aggiunto: “Ci vuole una sede impegnativa in cui si possa dare risposta a queste ansie. Ma il testo delle unioni civili deve andare avanti. Il Senato sta discutendo del disegno di legge e non voglio mettere il dito nel lavoro dei senatori. Penso che si possa però adottare un intervento normativo che sia più vincolante sull’utero in affitto. Comunque tocca a loro, ai senatori, trovare la strada in questo senso”.

Fonte:ilfattoquotidiano.it

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