Gli Spandau Ballet e la nostalgia degli Ottanta

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Spandau Ballet



E’ operazione nostalgia anni ’80 quella di ‘Soul Boys of the Western, World Spandau Ballet: Il Film‘, opera prima della regista George Hencken che narra repentina ascesa e declino di questa band pop-romantica che veniva dalla classe operaia del nord di Londra. E al Festival di Roma, dove è stato presentato il film (in sala il 21 e 22 ottobre in 155 sale in tutta Italia), questi figli di David Bowie, dei Sex Pistols e del mondo punk si raccontano.



“Cercavamo la nostra identità per strada, con il nostro modo di vestire. Ci erano allora tante tribù e ci piaceva vestirci in modo creativo per creare la nostra identità. Oggi ci sono i social network. A quell’epoca potevi esplorare il mito oggi vedi tutto caricato su YouTube”, dice Gary Kemp, chitarrista e compositore del gruppo. Tony Hadley, Steve Norman, John Keeble, Martin e Gary Kemp si raccontano così, a trent’anni di distanza dai loro maggiori successi, attraverso materiale di repertorio, video di concerti, interviste, filmati personali e materiale inedito. E questo per un viaggio nella musica, ma soprattutto nella cultura degli anni ’80, tra immagini della caduta del muro di Berlino, della Londra di allora e dei loro viaggi in giro per il mondo e con, come colonna storica, immagini dei governi di Margaret Thatcher. Un gruppo insomma passato dai pantaloni da equitazione agli abiti dandy con cinture da pirata (divennero infatti i paladini del designer pop su le principali riviste di moda). Un quintetto ancora che negli anni ’80 aveva come principale nemico i Duran Duran, cresciuto guardando ‘Top of the Pops’ e che aveva, in tutto e per tutto, usufruito della nascente Mtv generation.

Nel film anche gli scontri legali che videro opposti il gruppo contro Gary Kemp per i diritti musicali e immagini di brani storici come ‘True‘ e ‘Through the Barricades‘. Due dei grandi successi degli Spandau Ballet che hanno venduto 25 milioni di dischi e piazzato ventitré singoli nella hit parade. “E’ vero – dice ancora Gary Kemp -: eravamo molto popolari con la nostra musica melodica, ma eravamo anche sotto stress perché il nostro mondo personale era piccolo”.

 

Fonte: Ansa.it

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