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A16: ancora un incidente sull’autostrada della morte.

Ancora un incidente sull’autostrada A16 Napoli – Canosa. Un tratto anomalo che diventa, giorno dopo giorno, sempre più tristemente famoso.

ambulanza

L’asse viario che circonda il casello autostradale di Baiano è ormai cerchiato in rosso. Dal viadotto Acqualonga, fino ad arrivare nei pressi del casello di Tufino (distante tre chilometri da quello di Baiano), l’inferno, in entrambi i sensi di marcia, è sempre dietro l’angolo.

Questa notte ancora un incidente. Un 33enne a bordo di un Audi A3 ha tamponato violentemente una Punto con a bordo 3 persone tra cui una bimba di 8 anni. Gravi le ferite riportate dagli occupanti dell’auto tamponata. La bimba è ricoverata in prognosi riservata all’Ospedale Santo Bono di Napoli, l’uomo alla guida, un 44enne, è stato trasportato all’Ospedale di Nola, e la donna invece è stata ricoverata all’Ospedale Moscati di Avellino, entrambi in prognosi riservata.

Incolume il conducente dell’Audi A3 il quale, sottoposto ad accertamenti del livello di alcolemia nel sangue, è risultato essere positivo, con un tasso doppio rispetto al limite massimo previsto dalla legge. L’uomo è stato denunciato per eccesso di velocità e per il reato di Guida sotto l’influenza dell’alcol, aggravato dall’aver provocato un incidente stradale, con il conseguente ritiro immediato della patente di guida.

Purtroppo, nell’ultimo mese questo tratto autostradale ha visto il susseguirsi di diversi incidenti, la maggior parte dei quali causati dall’alta velocità, e alcuni sono stati anche mortali. Col senno di poi, è il caso di dire che la scelta di superare le pendenze limite per le autostrade, secondo le norme del tempo in cui fu costruita tale autostrada, è stata un po’ azzardata. La strada, con un viadotto di circa 700 metri tra i comuni di Visciano e Monteforte, quasi totalmente in curva, e con le sue elevate pendenze, mette i brividi a tutti per la sua imprevedibilità.

Senza contare i diversi incendi che si sono sviluppati negli ultimi anni. Infatti l’elevata pendenza, soprattutto con le alte temperature, eleva la condizione termica dei mezzi (in particolar modo di quelli pesanti) fino a portarli alle fiamme.

Le autorità hanno comunicato l’esigenza di trovare una soluzione. Ma basterà un Tutor a fermare questa scia di sangue?

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Laureata in Scienze politiche, indirizzo Relazioni internazionali e specializzata in Politiche ed istituzioni dell'Europa, durante la carriera universitaria ho collaborato con gruppi europeisti e assocazioni, quali CEICC ed EU-Logos Athena, pubblicando testi e articoli.

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