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Ecoinvenzioni: Cemento mangia smog.

L’innovazione ecologica passa non solo per l’impiego di fonti rinnovabili, ma anche per l’architettura eco-friendy. È il caso del cemento mangia-smog dell’italiano Luigi Cassar, che, usato per costruire nuovi appartamenti in luoghi particolarmente trafficati, permetterebbe di pulire l’aria e vivere meglio.

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Ci risiamo, una nuova settimana d’agosto vede il suo avvio e con essa torna la rubrica “Green & Fantasy” dell’estate, con la quarta ecoinvenzione!
Avreste mai immaginato che il cemento – noto inquinante – potrebbe invece trasformarsi nel suo contrario, combattendo – invece – proprio lo smog?

CassarEbbene sì, la stessa domanda se l’è posta Luigi Cassar e la risposta è stata positiva, a tal punto da depositare un brevetto «Cemento mangia-smog», portando l’Italcementi all’Oscar dei brevetti.

Il “TX Active Italcementi”, conosciuto come il «cemento mangiasmog», è finalista nella categoria «Industry» agli European Inventor Award dell’EPO – European Patent Office. Il principio attivo TX Active, messo a punto nei laboratori del gruppo dal team di ricerca Italcementi allora guidato dal professor Luigi Cassar (che è stato utilizzato anche per costruire Palazzo Italia all’interno del Padiglione Italia di Expo 2015), ha concorso il 17 giugno a Berlino all’assegnazione di quello che si può considerare il premio «Oscar» per l’innovazione tecnologica. 

03_expo_padiglione_italia_palazzo_italia-300x204Questo sorprendente prodotto, ha al suo interno uno speciale principio attivo, che può ridurre l’inquinamento atmosferico; al cemento sono state aggiunte “sostanze fotocatalitiche che al contatto con la luce, riducono la quantità di ossido di azoto nell’aria, favorendo una rapida decomposizione degli agenti inquinanti”; da qui anche il nome di cemento biodinamico. Il tipo di materiale è composto per l’80% di materiali riciclati, è molto fluido, dinamico e può assumere forme tra le più svariate. Anche i tedeschi di Heidelberg Cement Group hanno visto nel cemento biodinamico un punto d’innovazione così alto che hanno chiesto agli italiani, la licenza per metterlo in produzione dietro congruo pagamento delle royalties.

Luigi Cassar ha condotto studi approfonditi sull’impatto ecologico che l’uso di questo cemento avrebbe ed ha rilevato “che se il 15% delle città fossero coperte con le pellicole di calcestruzzo biologico, l’inquinamento si ridurrebbe del 50%”. Questo tipo di cemento, che utilizza, appunto, l’ossido di titanio, resta bianco, brillante all’esposizione con la luce, e riesce a ridurre l’ossido di azoto, la formaldeide e l’anidride carbonica sulla superficie. Le ricerche sono andate avanti con la collaborazione dell’università di Ferrara, il Cnr e il Centro di Ricerche della Comunità Europea di Ispra, che hnno dimostrato, come il cemento biodinamico, sia un formidabile mangia-smog e riesca “ad assorbire ed eliminare naturalmente smog, vernici e spray”. Il cemento biodinamico è in commercio dal 2006 con il nome di TX Active ed è considerato un valido antidoto all’inquinamento, ma gli studi di Cassar risalgono al 1991, quando è entrato a lavorare alla Italcementi.

Il meccanismo che si genera tramite la “fotocalisi” è una reazione fotochimica, che viene generata dal biossido di titanio contenuto nella malta. La luce solare o artificiale, scatena la reazione quando viene assorbita dal biossido di titanio, e questo a sua volta attiva le molecole di ossigeno presenti nell’aria; l’ossigeno opera sui contaminanti, scomponendoli e trasformandoli in nitrati e carbonati, che si lavano via da soli con la pioggia.

Il cemento biodinamico, è dunque antibatterico e anti-inquinante, ne basta uno strato sottile, che oggi viene impiegato anche per pavimentare le strade. “Posato come un sottile strato di malta sul bitume”, riesce a neutralizzare gli scarichi delle auto e molte città in Giappone, Olanda e in Italia, capofila Milano, stanno prevedendo interventi nelle aree a più alto rischio d’inquinamento. Per restituire alle città il senso di decoro urbano, dato che le superfici trattate restano pulite e prive di macchie. E fatto, non marginale, le avvicina allo stile di vita “eco e bio”.

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Appassionata di viaggi e molto molto curiosa, ricerca sempre l'insolito, bistrattando ogni forma di clichè e consuetudine. Fabiana è una giornalista, blogger, chimica e ricercatrice. Bugia, Fabiana non è niente di tutto ciò :D

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