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STRANGOLATA A FIRENZE: L’ASSASSINO CONFESSA

Ha ammesso le proprie responsabilità il senegalese fermato la notte scorsa con l’accusa di aver ucciso Ashley Olsen, la 35enne americana trovata morta nella sua casa a Firenze. L’uomo ha detto di non aver avuto l’intenzione di uccidere, di averla incontrata in un locale e di essere andato in casa con lei. I due – ha raccontato – hanno avuto un rapporto sessuale ma poi hanno litigato. Lui l’ha spinta e lei ha battuto la testa. I segni di strangolamento sarebbero legati al fatto che avrebbe cercato di rialzarla.

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Il senegalese CHEIK DIAW è irregolare, incensurato, sconosciuto alle forze dell’ordine. “E’ in Italia da pochi mesi – ha detto il procuratore Creazzo – dove aveva raggiunto i fratelli”. Creazzo, sottolineando l’aspetto che il senegalese è irregolare in Italia, ha detto che “in caso di fuga sarebbe stato difficilmente rintracciabile”. “Purtroppo, anche a causa di una certa pressione mediatica, nelle ultime ore si stava rischiando di compromettere l’indagine, per questo ci siamo chiusi a riccio. C’era il rischio di una fuga”.

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Tra le prove finali che hanno fatto scattare il fermo per CHEIK DIAW accusato dell’omicidio di Ashley Olsen “ci sono i risultati delle analisi del dna”. Lo ha spiegato il procuratore Giuseppe Creazzo aggiungendo che dalla “casa sono stati presi reperti biologici, un profilattico e una cicca di sigaretta nel bagno”, che “grazie ad uno stratagemma degli investigatori è stato poi possibile comparare con il dna” del sospettato. Tra gli indizi il procuratore Creazzo ha evidenziato che alcuni testimoni “hanno visto Ashley allontanarsi dalla discoteca Montecarla uscendo con il senegalese” ed altri testimoni “hanno visto il senegalese entrare nella casa della ragazza con la ragazza”.

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Domatori di parole, giocolieri con le immagini, equilibristi sul filo della cultura: in quattro parole, lo staff di Odd.

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